Quinto posto finale per il club ASA ha partecipato l’8 gennaio alla sei ore di Susa; i portacolori sono stati Luca Franzoso, Efisio Grande e Dario Franco.

Pochi i preparativi, giusto il tempo di colorare una carrozza grezza di una Corvette e un’oretta di prove la sera prima a macchina finita.
Partenza alle sette, arrivo alle 8.30 come da copione, sorteggio delle meccaniche grezze, un quarto d’ora per un setup alla viva il parroco e poi in pista a provare la macchina ed imparare le curve della pista di Susa. Nell’ora e mezzo di prove i tre moschettieri si sono alternati cercando nel frattempo di migliorare l’assetto della macchina. Alla fine la vettura, seppur molto saltellante in staccata, si è rivelata abbastanza buona anche se inferiore alla macchina preparata ad Aosta.

Per chi non lo sapesse la pista di Susa è una Carrera 1/24 che presenta un fondo molto simile alla Polistil, anche se un po’ più scivolosa.
Si parte! Ore 11.00 a rompere il ghiaccio tocca a Dario, il primo turno di due ore è votato ad imparare la pista, si gira un po’ troppo lenti, i due team francesi e ADF sono alle spalle con un buon margine di vantaggio per ASA, Borgodale è parecchio avanti ma il loro passo non è inarrivabile, si vedrà.
Il sorteggio ha fatto si che la nostra squadra si è trovata a finaco del team francese UPLA, che tra uscite e sportellate ci ha fatto perdere molto tempo, che, in una pista da nove secondi al giro, ci è costato almeno una trentina di giri.

Alla quarta ora il passo migliora, le prime tre, Valsusa, Valsusa 2 e Novara sono irraggiungibili, mentre si riesce a recuperare una decina di giri su Borgodale.

Al terzo turno la pista è ormai diventata familiare e i nostri girano al passo dei quarti con buoni tempi sul giro ma con ancora qualche uscita di troppo, nessun problema lato gomme, grande incognita alla partenza, e in generale lato meccanica, la Corvette sembra migliorare giro dopo giro.

A un certo punto.....

Ore 20.30 la gara finisce con le posizioni cristallizzate, che dire, in condizioni ottimali, con macchina ben impostata e senza la necessità di imparare la pista, sul quarto posto ci si poteva fare un pensierino, di più non credo.

Ecco il dettaglio della manche

E la classifica finale

Grande comunque il divertimento sulla pista e un po’ di esperienza maturata per il campionato OPV che verrà, chi vivrà vedrà…….